TAXI 27

Realizzato da Officina Parnaso

Giorni straordinari impongono limitazioni e stravolgimenti, forzando ognuno di noi a dover ripensare la quotidianità delle nostre abitudini. Il mondo dell’arte forse è uno di quelli che maggiormente è stato investito da questa straordinarietà. Ogni attore della cultura e dell’arte ha dovuto aggiornare il proprio lavoro e la propria narrazione, ed in particolare modi, tempi e luoghi della propria produzione.

Da questa esigenza scaturisce il progetto TAXI27 a cura di Officina Parnaso.

Ci siamo chiesti cosa fosse possibile e non, dove potesse l’arte abitare per non fermarsi, come avrebbe potuto l’arte continuare a contribuire, o forse addirittura giungere in soccorso della società nel suo ruolo di arricchimento, spunto di riflessione: ecco forse la questione principale è chiedersi quale sia il ruolo dell’arte nella società, a maggior ragione in momenti psicologicamente e concettualmente complessi come quello che stiamo attraversando.

“Attraversare” è probabilmente una delle parole chiave di questo progetto: l’intervento artistico infatti attraverserà fisicamente il contesto comunitario, in costante movimento, e parteciperà alla quotidianità drogata che stiamo vivendo Attraverso di esso il cittadino, l’uomo comune, quello che probabilmente non sarebbe andato a visitare una mostra, un museo, un’installazione, entrerà in contatto, forse inconsapevolmente, con quella riflessione sull’oggi che un’opera d’arte porta con sé.

Infatti TAXI27 si tratta di un vero e proprio Taxi della flotta del Consorzio Tassisti Senesi, che sarà adottato dall’Associazione per farsi supporto artistico Nell’arco della durata di questo progetto gli artisti saranno chiamati ad intervenire sulle fiancate dello stesso, nello spazio comunemente deputato ad ospitare un messaggio pubblicitario, per trasformare un mezzo di trasporto in un’Opera d’Arte pubblica, e di pubblico servizio.

Un progetto che vuole portare al centro del dibattito anche la questione dello spazio da destinare all’arte, ed alla cultura in senso più ampio: spazio fisico nel tessuto strutturale di una comunità, ma forse ancor prima spazio concettuale nella programmazione e nel dibattito di una società. Metter in pratica questa riflessione in una città come Siena assume un valore ancor più profondo, essendo questa città emblematica, sotto questo punto di vista, della situazione del nostro paese: la cultura, patrimonio di cui ci riempiamo la bocca e con il quale pretendiamo di “mangiare”, prima e più importante ricchezza di un paese come l’Italia e di una città come Siena, è tenuta nella considerazione che le si deve? occupa il posto negli interessi e nelle attenzioni che dovrebbero esserle destinate?

Andremo con il nostro TAXI27 a cercare risposte a questa domanda.

Benedetto Cristofani
“Lo Straniero” (2021)

TAXI27,
a cura di Officina Parnaso